Yoga e arte si incontrano nella proposta di Marta Massara, insegnante di yoga che ha ideato il format Yog-Art per unire questi due mondi e creare esperienze interessanti!
La più recente è quella che ha portato all’interno della fiera UnFair a Milano, dove sono state proposte diverse pratiche, tutte ispirate a delle opere d’arte esposte. Le lezioni sono state guidate da Marta, Carolina Dina e Francesca Spennati e nei abbiamo messo a disposizione i nostri tappetini.
Approfondiamo insieme questa esperienza raccontandovi come le diverse opere hanno ispirato le pratiche durante l’evento.



L’opera di Charlotte Ager
La prima pratica proposta è stata quella ispirata all’opera di Charlotte Ager “The Dreamers”. Il lavoro di Charlotte è un lavoro emotivo e intuitivo. Rappresenta le emozioni anche attraverso l’uso dei colori. Una sorta di espulsione /ammorbidimento attraverso l’uso del colore. Disegni semplici ravvivati dal colore.
Attraverso lo yoga capiamo che ci sono particolari aree del corpo dove accumuliamo tensione e si depositano le nostre emozioni.
Da questa ispirazione è nata una lezione che ha posto l’attenzione al respiro. Il respiro attraversa il corpo e lo anima, ne scandisce i movimenti. Con l’inspirazione visualizziamo l’aria che entra tiepida di un colore caldo e raggiante come il sole e con l’espirazione proviamo a lasciare andare il non necessario, attraverso l’espulsione. Lasciando andare I piccoli stress della giornata, predisponiamo la mente più neutra, all’ascolto mentale e fisico. Questa pratica si è focalizzata sul secondo e sul sesto chakra.

L’opera di Gordon Hopkins
La seconda opera che ha ispirato le pratiche di yoga e arte proposte durante la fiera è “Road to Lisbon” di Gordon Hopkins, dedicata al viaggio che l’artista ha fatto in van dal Belgio a Lisbona. In questo road trip dove il tempo del viaggio diventa più lungo rispetto ai viaggi in aereo, è possibile assaporare ogni sfumatura del cambiamento. L’artista ha scelto di uscire dalla propria zona di comfort, trasferendosi dagli USA al Belgio per trovarsi in un luogo di nuove aperture e cambiamento.
Uscire dalla propria comfort zone per liberare la creatività e liberarsi dalle abitudini, diventa l’ispirazione per la pratica yoga, alla ricerca di una routine meno radicata!


L’opera di Ilaria Franza
L’opera di Ilaria Franza è la chiave per la terza pratica di yoga e arte, questa volta legata all’elemento acqua, proposta durante UnFair. Una pratica fluida, ispirata al lavoro dell’artista che osserva la natura e il paesaggio con il cuore e con sguardo romantico. I suoi paesaggi diventano luoghi dell’anima, vedute oniriche che si mescolano e fondono l’uno nell’altro, anima e sogno come inchiostro e acqua. L’acqua e il colore vengono fatti scorrere, mossi, incanalati. Con gesti tecnici, concentrati, precisi, l’artista muove la tela in una danza lenta, riflessiva e meticolosa.
La pratica yoga che ne è scaturita si è quindi concentrata sul lasciare andare i pensieri della giornata, ricercando il proprio spazio a partire dal proprio corpo e arrivando alla mente e alla propria essenza.

Il lavoro di Gretchen Andrew
La quarta pratica di yoga e arte si è ispirata all’opera di Gretchen Andrew “Affirmation Ads” ed è stata focalizzata sulle aspettative che proiettano la mente in un punto e in un tempo che semplicemente non esistono. Lo Yoga ci insegna che l’unico momento che davvero esiste è qui e ora. Il futuro – così come il passato – non esiste. Nella via dello Yoga classico, come esposto da Patañjali, il praticante è impegnato in un lavoro intenso che propone l’evoluzione della coscienza verso una comprensione più profonda. In questa visione è fondamentale l’osservazione costante dei propri stati emotivi ed interiori, con particolare riferimento ai kleśa (afflizioni, stati mentali negativi) che producono “dolore” e sofferenza. Tutte le indicazioni e le pratiche sono rivolte allo scioglimento di tali stati.


Le opere di Gaetano Gentile
A ispirare la visione e le opere di Gentile è la pittura di Mark Rothko, tanto che i suoi quadri sembrano posseduti dall’artista lettone, naturalizzato statunitense. La cifra stilistica di Gentile è diventata la capacità di abbandonarsi alle emozioni di colori vividi e/o sfumati tanto da evocare le forme dell’Espressionismo astratto.
Queste opere, ispirano a loro volta la pratica yoga grazie alla loro capacità di esplorazione del mistero, dell’ignoto, dell’intuito e dell’ascolto. La via è quella fuori della propria zona di comfort, verso l’esplorazione di nuovi punti di vista.
I colori profondi ricordano i colori e la profondità che si può raggiungere durante una meditazione realizzata con le campane tibetane dal Wellone.

L’opera di Aires de Gameiro
Aires de Gameiro mette sovente in discussione la questione delicata della gerarchia che abitualmente si frappone tra pittura, scultura e disegno, medium artistici da sempre considerati tra i maggiori espedienti espressivi nella storia dell’arte. Gioca con le tre forme che sembrano essere ricordi puerili. L’artista, che negli ultimi due anni ha lavorato sul tema dei ricordi, ricrea nei propri dipinti memorie personali, vissute da solo o in compagnia di altri, dando vita a sagome amorfe e formate al tempo stesso, suggestive ed evocative.
Il ricordo è il punto di partenza da cui è scaturita l’ultima pratica proposta durante la fiera UnFair. Esso risiede nella nostra corteccia cerebrale e per questo la lezione si è concentrata sul rafforzamento di forza e flessibilità per lasciare andare e portarle all’interno della propria quotidianità.

Insieme a noi sono stati partner dell’evento ATMA feed your soul e Yoga Festival.