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Yoga e musica: l’esperienza di Antonio al Conservatorio di Cagliari

Ogni giorno conosciamo nuovi insegnanti che condividono con noi il loro punto di vista sullo yoga.  Qui abbiamo pensato di raccontarvi del rapporto tra yoga e musica condividendo l’esperienza di Antonio Luciani, docente al Conservatorio di Cagliari che agli studenti e al personale scolastico propone lo yoga attraverso uno specifico corso. Vi raccontiamo tutto nell’intervista qui sotto.

Chi è, qual è la sua formazione e la sua esperienza rispetto all’insegnamento dello yoga e delle discipline musicali? 

Trovo oltremodo difficile definirmi. La semplicità della nota domanda esistenziale, tanto cara al mondo dello Yoga, produce sempre un sussulto di fronte alla sua portata e così mi astengo dal farlo ma posso qualificare il mio servizio.
Mi chiamo Antonio Luciani ed ero un bambino di cinque anni quando ho iniziato a far musica e mi ero appena affacciato all’età dell’adolescenza quando lo Yoga ha richiamato prepotentemente la mia attenzione e passione. In entrambi i casi, negli anni, ho avuto l’immensa fortuna di poter studiare con i migliori maestri che la Vita, generosamente, mi ha permesso di conoscere.

Nel connubio “yoga e musica” il suo orecchio è in ascolto verso gli studenti. Ci racconta il suo pensiero e il progetto che sta portando avanti con gli allievi del Conservatorio di Cagliari? 

Non solo l’orecchio ma ogni atto percettivo esterno e interno è rivolto agli studenti. La complessità e varietà della natura di ciascuno di loro esige un’attenzione diversificata e costante.
In realtà, non sono il promotore dei progetti che sto portando avanti all’interno del conservatorio di musica di Cagliari, dove sono docente di ruolo di “Pratica e lettura pianistica”. Il merito è dell’attuale Direttrice M° Aurora Cogliandro se, dopo anni di resistenze, ho ceduto alla richiesta di tenere il corso di “Tecniche di consapevolezza ed espressione corporea” per gli studenti accademici e di Yoga per il personale, pensato per i colleghi e altri dipendenti che volessero beneficiare della relativa pratica.
Per gli studenti si tratta di una materia di sole 15 ore ma fondamentale per sviluppare una più acuta sensibilità generale del corpo, con un’adeguata conoscenza di come averne cura nel tempo, tenendo conto dei condizionamenti che lo studio prolungato e l’attività musicale tendono a procurare.
Per il personale è un regalo che l’amministrazione fa a coloro che vogliono avvalersi delle tecniche di Yoga per il proprio benessere.

studenti yoga

Com’è stata accolta la sua proposta dal Conservatorio e dagli studenti? Ci sono state adesioni? Gli studenti cosa ne pensano?

Gli studenti hanno aderito in massa e in poco tempo i corsi hanno esaurito il numero massimo di partecipanti da me stabilito per poterli seguire adeguatamente. Quelli futuri hanno già delle liste d’attesa.
Gli studenti del conservatorio sono in larga parte ragazzi straordinari e praticanti ideali poiché hanno già dalla loro una sensibilità molto raffinata, una disciplina consolidata e anche, se non sempre, una grande capacità di concentrazione e consapevolezza dell’importanza di conoscere nel dettaglio le pieghe del nostro essere per un suo impiego ideale sia nel corpo che nella gestione emotiva e mentale. Di conseguenza, sono appassionati e grati di questa opportunità.

Insieme al percorso formativo, ha pensato anche ad un kit per la pratica da suggerire ai suoi studenti. Quanto conta avere gli strumenti giusti e cosa può fare maggiormente la differenza?

Soprattutto quando si muovono i primi passi utilizzando il corpo fisico come strumento di comprensione e azione, gli ausili possono essere determinanti per aiutare la precisione della percezione e dell’azione.
Va da sé che la maggior qualità del tappetino, dei mattoni (qui siamo nella terra del sughero che dunque assume una valenza psicologica ulteriore) e della cintura possono contribuire enormemente alla rapidità e all’accuratezza dell’apprendimento.

Idee, sogni per il futuro: come vorrebbe veder evolvere il suo progetto? 

Per effetto della loro partecipazione entusiastica, il sogno più bello sarebbe che questi insegnamenti si propagassero tra i giovani anche al di là dell’ambito accademico e che l’esempio del corso di Yoga offerto al personale nella nostra istituzione venisse preso a modello anche negli altri conservatori e scuole di diverso ordine e grado.

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