a cura di Samanta Carpeggiani
Una delle definizioni più vere che ho sentito sullo yoga è che ci sono tanti tipi di yoga quanti sono gli insegnanti che lo insegnano. Si possono leggere tantissime definizioni, tantissima filosofia, ma alla fine lo yoga è soprattutto pratica esperienziale, diretta. Nel momento in cui stiamo mettendo in connessione mente corpo e respiro stiamo facendo un’esperienza di yoga.
In tanti anni di pratica, ho avuto la fortuna di praticare con tanti insegnanti e tanti maestri, dai cui ho imparato tanto e attraverso i quali ho potuto vedere diversi modi di interpretare questa meravigliosa disciplina. Non credo che ci sia un modo “giusto” o “sbagliato” di fare yoga. Nel momento in cui capisci qual è il fine ultimo, riesci come insegnante a trovare il tuo o i tuoi modi per trasmetterlo. Come ho sempre detto, lo yoga è un percorso e si possono prendere tante strade diverse, l’importante è che convergano tutte in una stessa direzione.


La presa di consapevolezza passa anche attraverso al benessere fisico, ma va ben oltre. Si tratta di fare esperienza di sé attraverso l’esperienza diretta fisica e mentale, attraverso l’ascolto totale di sé (pratyhara).
Ognuno di noi è diverso e per questo è difficile pensare che possa esserci una formula magica uguale per tutti.
Per questo motivo a chi si approccia per la prima volta al mondo dello yoga, consiglio sempre di darsi tempo e di provare non solo diversi stili, ma proprio anche diversi insegnanti, perché anche uno stesso stile di yoga praticato con un insegnante diverso, può essere un’esperienza diversa.
Da allieva che ha scelto di abbracciare lo yoga come stile di vita, continuo tutt’ora a praticare con insegnanti diversi, perché credo che ognuno abbia qualcosa da trasmettere, da ognuno c’è qualcosa da imparare.
Ora, non dico che bisogna frequentare mille corsi di yoga, cosa che io faccio perché per me è diventato un percorso di vita e di studio, ma credo che sia giusto provare diversi insegnanti per trovare quello che è più nelle proprie corde. Sono convinta che un insegnante di yoga alla fine lo si scelga per motivi che vanno oltre i costi e la distanza.


Da insegnante di yoga, sono consapevole di essere su di un percorso in continua evoluzione.
Il lavoro che svolgo con i miei allievi non è solo quello di dar loro nozioni tecniche ma anche quello di cercare di dar loro gli strumenti per iniziare il loro percorso.
Per questi motivi personalmente credo che da insegnante la ricerca e lo scambio con altri insegnanti sia fondamentale per la propria crescita personale e professionale. Frequentare insegnanti diversi, scuole diverse di yoga, lasciare fuori il giudizio. Credo che questo sia segno di grande apertura mentale.
Ultimamente lo yoga sembra diventato quasi di moda (ma ce ne fossero di mode così) e capita che qualcuno segua le regole del mercato per approcciarsi alla disciplina. Questo è il risultato dell’occidentalizzare qualcosa che affonda le sue radici nella così diversa (diversità = ricchezza) cultura orientale, perché chi fa la coraggiosa scelta di vivere con lo yoga deve pagare come tutti gli altri le spese di fine mese!
Quando mi capita accolgo con molto piacere altri insegnanti nelle mie classi, anche sapendo di poter essere giudicata, perché credo che ascoltare il parere o il punto di vista di chi è sul tuo stesso percorso, mi possa arricchire!
Per concludere, non c’è niente di più personale che un percorso di yoga. Affrontarlo in relazione agli altri con consapevolezza e umiltà è un’ottima chiave per imparare qualcosa da ogni persona che incontriamo.