Ciao, mi chiamo Vania Passini e pratico Ashtanga Vinyasa Yoga.
Mi sono avvicinata allo yoga da molto giovane: sentivo un richiamo verso questa disciplina e siccome ero molto presa dal lavoro, come tante persone, avevo la voglia e il desiderio di fare qualcosa che mi rilassasse.
Ho iniziato con la disciplina dell’Hatha Yoga e, successivamente, mi sono completamente innamorata dello yoga dinamico: da lì ho iniziato e continuato ha praticare Ashtanga Vinyasa Yoga.
Durante un ritiro a Goa con Elena De Martin mi sono innamorata della pratica, sia per la sua tradizione che per l’aspetto fisico e filosofico.
È stata la prima volta che sono riuscita finalmente a sentire un legame tra il mio corpo, la mia mente e la mia parte spirituale.

L’Ashtanga Yoga per me è innanzitutto un percorso di vita, nella quale la parte fisica delle asana rappresenta sicuramente una parte importante, perché mi aiuta tantissimo ad essere una persona disciplinata, a vivere meglio la mia vita e a mantenermi aperta, però la parte che sicuramente più mi attrae e continua ad attrarmi verso questo stile di yoga è l’aspetto filosofico, come la parte legata ai chanting, alla tradizione indiana.
Non è sempre facile mantenere un legame forte con la filosofia, ma fa parte anche questo di un grande percorso.
Questa pratica mi insegna quotidianamente ad avere tanta pazienza, tanta flessibilità, tanta forza ma soprattutto mi insegna a mantenere vivo continuamente il dialogo con me stessa e con le persone con le quali mi confronto tutti i giorni.

La decisione di insegnare l’Ashtanga yoga non è stata una decisione premeditata: dopo diversi anni di lavoro in banca ho deciso di mollare tutto: il lavoro, la casa, gli affetti e sono partita per vivere un periodo in India, per iniziare a dedicarmi finalmente ad una delle mie grandi passioni.
Una volta approfondita la mia pratica ho frequentato un corso per insegnanti: ero indecisa sul da farsi, indecisa se continuare a vivere in India oppure tornare a casa ed è stato il mio insegnante indiano che mi ha detto “No, tu adesso torni a casa e inizia insegnare!”

Faccio yoga perché… questa è stata una delle prime domande che mi è stata posta al mio arrivo a Mysore, nel 2012. Ricordo che ai tempi ero imbarazzatissima, perché avrei avuto mille cose da dire.
Oggi posso dire che faccio Yoga ogni giorno per un motivo diverso.
Alcuni giorni lo faccio per sentirmi meglio fisicamente, altri giorni invece lo faccio per ricercare una connessione con me stessa, altri giorni lo faccio perché sento che è quella cosa che mi tiene connessa col mondo e connessa con le persone.
Ogni giorno si aggiunge un tassello diverso, ogni giorno è diverso.
Oggi potrei dirvi perché faccio yoga e domani potrei rispondere in un modo diverso, ma è sempre una cosa che parte dal cuore.
Insegno yoga perché spero di piantare nelle persone quel piccolo semino che a suo tempo fu piantato in me dai miei insegnanti, perché mi piace tantissimo vedere come le persone fioriscono dopo una lezione di yoga.
Mi piace moltissimo vedere il bello delle persone: penso che quando iniziamo a fare yoga veramente attraversiamo dei momenti difficili e dobbiamo vincere delle paure, ma sicuramente quello che ne esce è la parte più bella e luminosa di noi.