A cura di Elisa Annovi
Le recenti temperature record assieme ad immagini sempre più preoccupanti di caldo secco oltre i 50 gradi o nevicate e gelate oltre i 23 gradi sotto zero iniziano a far venire il dubbio, anche ai più scettici, che in effetti il clima possa cambiare.
Tante volte si ragiona sui massimi sistemi, i trasporti pesanti su gomma, le industrie che inquinano. Insomma, cose molto lontane dalla nostra vita quotidiana. In realtà, lo dimostrano i Paesi più virtuosi, la vera rivoluzione dipende da ciascuno di noi. Per diminuire la Co2 o contenere l’innalzamento della temperatura, dobbiamo fare la nostra parte e contagiare gli altri. Così facendo potremo cambiare la consapevolezza e gli stili di vita di grandi masse.
Il cambiamento ha un punto a sfavore: è sempre “scomodo”! Occorre uno sforzo iniziale per cambiare abitudini, mentalità, o almeno per permettersi di tentare. Tutta la flessibilità che ci insegna lo yoga fa di noi praticanti degli esseri perfetti per la sperimentazione.
Negli spazi in cui viviamo si può già fare molto. Ad esempio, possiamo partire dalla regolazione della temperatura interna. Abitiamo in case riscaldate in modo completo ed efficace da non più di 60 anni. Questo ci dimostra che la nostra specie può vivere serenamente con qualche grado in meno in casa d’inverno e qualcuno in più d’estate.


Un’interessante studio chiamato “Rethinking termal comfort” (che allego in coda per i curiosi) sostiene che il comfort interno è una cosa molto personale. Questo studio ci suggerisce di ipotizzare la temperatura in cui stiamo bene facendo degli esperimenti. Possiamo adottare, oltre alla regolazione del termostato, anche alcune pratiche di buon senso. Questo ci permetterà di utilizzare al meglio gli impianti. Senza eccedere potremo fare la nostra parte considerando che il 40% dell’inquinamento in Italia in inverno è dato dal riscaldamento degli edifici.
COSA FARE DURANTE L’INVERNO
Ricerche scientifiche provano che lo sviluppo dei batteri e della polvere aumenta del doppio sopra se si passa dai 19° ai 20,5-21°. I bambini che vivono a queste temperature si ammalano di più. La temperatura confortevole a cui dormire invece, non dovrebbe superare i 18°, meglio leggermente più bassa. Questo per permettere alle mucose nasali di fare bene il loro mestiere.
Il nostro corpo è stato progettato per vivere differenze di temperatura, è così che il metabolismo si attiva e diventa efficace nell’eliminazione dei ristagni. Oltre la doccia fredda anche la casa più fredda di notte è un buona norma di salute.
Come fare dunque a superare questo ostacolo? Moriremo tutti di freddo? No, semplicemente dobbiamo usare in pieno inverno maglioni un po’ più caldi, coperte più pesanti, calzettoni, ecc. Le magliette in pieno inverno se le dovrebbero poter permettere solo coloro che hanno una stufa, se ci si siedono accanto.
Sembra una battuta ma le normative prevedono 20 gradi massimo, (essendo italiane danno due gradi di tolleranza in più o in meno). Nei periodi di grande inquinamento viene richiesto di non superare i 19° visto che ogni grado di ciascuno fa tanta differenza sull’inquinamento in generale e comunque fa consumare più gas o energia elettrica. Possiamo testare la nostra abitazione/luogo per trovare il nostro punto di comfort. Negli spazi spesso abbiamo freddo, perché diventano umidi grazie alle nostre attività, facciamo attenzione ad aprire per far uscire l’umidità o a creare calore secco.
Alcuni suggerimenti per l’inverno:

• Se il luogo è esposto ad est o a sud e il sole batte sui vetri cerchiamo di far entrare in casa la luce per riscaldare le stanze tramite i guadagni solari.
• Chiudere gli oscuramenti quando cala il sole, nei giorni più rigidi aiuta a non far raffreddare la casa, i vetri posso diventare delle specie di radiatori a freddo in inverno, con gli oscuramenti rimangono più caldi.
• Spostare il luogo in cui sostiamo più a lungo dai muri esterni nelle parti più interne della casa come, ad esempio, la scrivania su cui si studia o si legge oppure il tavolo da pranzo o il divano.
• Cucinare il più possibile con il forno che crea calore secco in casa, piacevole se la casa si è inumidita.
• Evacuare subito l’umidità della doccia aprendo e chiudendo poco dopo tutta la finestra con la porta del bagno chiusa.
• Fare attenzione all’umidità dovuta all’asciugatrice o all’asciugatura dei panni. Un’ottima combinazione è lo stendibiancheria in cucina e qualcosa che cuoce nel forno. Se si sente troppa umidità anche qui, aprire la finestra nel luogo in cui si seccano i panni per 1 minuto più volte per ogni asciugatura.
• Se dalle finestre passa aria quasi come quando sono aperte valutare l’ipotesi di cambiarle. Una finestra con molti spifferi rende i luoghi invivibili, se sentite la strada come se fosse aperta allora è meglio cambiarle.
• Pratichiamo qualche posizione/respirazione che riscaldi o qualche sequenza più dinamica al rientro a casa, questo ci farà valutare la reale temperatura di casa togliendoci l’eventuale freddo accumulato dalla giornata.
COSA FARE DURANTE L’ESTATE
In estate allo stesso modo, anche in Agosto con le temperature più calde, invece di decidere di default l’impostazione del climatizzatore, si dovrebbero fare numerose prove. Dipende molto dalla zona climatica, se è umida o secca, se è ventilata di notte oppure no. Non c’è una ricetta unica. Vi assicuro che in alcuni luoghi anche con 29 gradi interni se l’umidità è controllata, si può stare bene, soprattutto se il luogo ha materiali che accumulano calore come spessi intonaci in calce o argilla, spesso gli impianti non sono proprio necessari.
Molto del discomfort è dato dall’umidità e dalle attività che facciamo negli spazi.
Alcune buone pratiche estive:

• Evitare fin dal mattino presto che i raggi del sole arrivino ai vetri e quindi in casa, abbiamo tutti i ricordi di queste case delle nonne in penombra costante d’estate… ecco loro vivevano senza condizionatore, imitiamole!
• Non chiudere completamente gli oscuramenti se sono ciechi (tipo gli scuri) lasciar sempre una microscopica fessura che faccia passare l’aria evitando l’effetto tappo tra scuro e finestra dove si crea aria calda in pressione.
• Evitare di stirare ore e ore durante il giorno o nel pomeriggio in casa, meglio farlo la mattina molto presto o la sera molto tardi o possibilmente quando c’è un po’ d’aria o almeno meglio evitare il vapore.
• Evitare di cucinare a lungo, (polente, zuppe, brodi, ecc.) ed evitare il più possibile l’uso del forno e dei fornetti. La stagione chiama cibi freschi basta uscire dalle abitudini.
• Arieggiare lo spazio nelle primissime ore del mattino (tra le 4 e le 6 massimo) se saremo graziati da un piccola brezza riusciremo a far accarezzare i muri dal venticello e a far scendere la loro temperatura.
• Stendere all’aperto i panni se possibile per evitare l’umidità dell’asciugatrice (oltre che il consumo) ed evitare l’aumento dell’umidità in casa.
• Aprire spesso per poco tempo le finestre la mattina e la sera.
• Fare respirazioni e posizioni rinfrescanti più volte al giorno può aumentare tantissimo il comfort estivo.
• Bagnarsi con acqua fresca i lobi delle orecchie equivale ad una doccia fresca ma si può fare tante volte al giorno.
Ecco qualche indicazione per vivere con meno riscaldamento e meno raffreddamento. Come al solito ognuno ha le sue sensazioni personali con la temperature ma uscire dal comfort presunto per trovare quello giusto per noi e chi vive con noi può farci adottare comportamenti più sostenibili con poco sforzo. Provare è gratis! Namastè!
Per i curiosi: www.tandfonline.com