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Jacopo Ceccarelli: This Is Our Yoga “Anukalana & AcroYoga”

Sono Jacopo Ceccarelli, insegnante di yoga dal 1994 e, in particolare, insegnante di un approccio che si chiama Anukalana, che significa integrazione.

Ho iniziato ad avvicinarmi alle discipline orientali quando ero un ragazzino, perché un familiare mi ha introdotto alle arti marziali. Successivamente ho cominciato a scoprire un po’ il mondo della meditazione e della concentrazione.

Intorno ai 17-18 anni, ho cominciato ad interessarmi un po’ più seriamente al mondo della ricerca spirituale e della ricerca interiore. C’è stato un momento in cui ho avuto una crisi esistenziale, tipica di quando si arriva a un’età e ci si chiede: “ok cosa farò da grande? sono felice delle cose che faccio? ecc…” 

In quel momento una serie di eventi molto particolari mi ha portato a riaprire la porta dello yoga, che appunto avevo già un pochino esplorato e proprio quando una situazione di lavoro non è andata come speravo, in un giorno che ero abbastanza depresso per questo, mi è caduto l’occhio sulla libreria e mi sono ricordato che la mia amica mi aveva regalato un libro tanti anni prima: Siddartha di Hermann Hesse. Ho cominciato a leggere questo libro e il mondo dello yoga mi ha subito rapito!

Ho cominciato a documentarmi con quello che potevo, a studiare sui libri per quanto possibile e ho cominciato a frequentare qualche corso di yoga della mia città, fino a decidere poi di andare direttamente alla fonte. Sono partito per un lungo viaggio in India, dove ho  passato diversi mesi. Lì ho avuto modo di consolidare la mia passione, la mia intenzione di trasformare lo yoga nel mio stile di vita. Ho continuato a studiare, ho seguito dei monaci indiani che mi hanno formato dalla tradizione del Tantra, lo Yoga più antico, è così diventato poi piano piano sempre più il mio stile di vita e oggi il mio lavoro a tempo pieno.

Sono arrivato a questo approccio che chiamo Anukalana, che significa integrazione, sulla base di bisogni personali.

Praticando tanto Yoga ho voluto esplorare anche diversi stili, diversi approcci, diversi metodi, ma non sempre questi si adattavano bene al mio corpo, quindi a un certo punto, in seguito a un incidente in cui la mia schiena ha subito un trauma, ho visto che lo yoga che praticavo quel momento non stava più funzionando per risolvere i miei problemi. Ho cominciato a modificarlo sulla base delle mie esigenze, ad applicare cose che avevo imparato dal mondo delle arti marziali come, ad esempio, i movimenti fluidi del taoismo, e da lì è stato tutto un crescendo.

In realtà, sono stati vari i passaggi che mi hanno portato a sviluppare Anukalana e a definirlo come un approccio personale.

Fare yoga fa bene, però a volte possiamo anche fare cose che non fanno bene a tutti che sono magari andate al corpo di una persona ma non sono adatta al corpo di un’altra.

Questo è quello che capitato a me, ho forzato in una direzione che non era la mia e quindi Anukalana è stata proprio la ricerca di un uomo di fare yoga che si adattasse perfettamente alle mie esigenze, alla mia costituzione fisica e mentale, alla morfologia del mio scheletro… insomma, tutta una serie di cose che è importante che lo Yoga secondo me rispetti affinché sia davvero adatto all’individuo in modo soggettivo.

Così è nato Anukalana e nel tempo ho cominciato anche a proporlo ai miei allievi. Cambiando il modo di fare yoga ho cambiato anche il modo di insegnarlo. Anukalana è anche il risultato della ricerca nel modo più naturale possibile fare yoga e le persone lo sentono: ci sono molti principi nella pratica che permettono di adattare alla propria fisicità immediatamente questa pratica.

 

È diventato il filo conduttore dei miei corsi di formazione e nel tempo molte persone hanno contribuito con le loro esperienze ad arricchire ancora di più questo approccio: sono arrivati  ballerini professionisti, esperti di terapie corporee, fisioterapisti, osteopati e, invece di modellare un metodo mio, ho deciso di tenere Anukalana come un campo di ricerca aperto dove più persone possono contribuire: questo lo rende un approccio unico, perché unisce le persone in un sistema che ha uno sviluppo circolare e non piramidale.

La cosa importante è rispettare la tradizione dello Yoga, perché anukalana non vuole essere un nuovo stile, ma un nuovo approccio più naturale alla pratica.

L’esperienza nella ricerca di Anukalana mi ha portato ad esplorare tanti spazi e un giorno, cercando qualcosa che potesse lavorare sul corpo in maniera diversa, ho scoperto l’AcroYoga. Ne sono rimasto subito affascinato: sono andato a studiarlo in America e in Europa, poi l’ho portato in Italia dove a quel tempo non c’era ancora.

L’Acroyoga è una disciplina che contiene elementi di acrobatica, che possono portare un po’ fuori dallo spirito dello Yoga ma il mio obiettivo è quello di tenere questo lavoro di integrazione tra questi due mondi incentrato più sullo Yoga, che sull’acrobatica.

Con questa pratica le persone scoprono un nuovo modo di sperimentare se stesse, perché a differenza dello Yoga dove si pratica in maniera molto soggettiva e personale, qui c’è il contatto fisico, il rapporto con gli altri: si crea uno spirito di comunità e di condivisione e c’è un aspetto ludico fortissimo.

o sono una persona socievole, mi piace stare a contatto con la gente, mi piace trovare spunti per non prendermi sul serio, mentre cerco invece di prendere sul serio lo Yoga.

L’acroYoga è fantastico perché sono più le volte che cadi rispetto a quelle in cui riesci a fare qualcosa, soprattutto all’inizio, e se la prendi dal verso giusto impari che quando cadi puoi sempre rialzarti, che dietro una caduta ci può essere sempre una risata e, soprattutto, che se non ti prendi troppo sul serio la vita è più leggera!

Contatti dell’insegnante:

Sito Web: www.jacopoceccarelli.it

Facebook: Jacopo Ceccarelli

Instagram: jacopoyogendraceccarelli

Scuola Samadhi: www.yogafirenze.it

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