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Le Ossa dello Studio

A cura di Elisa Annovi

Che si tratti di una nuova casa, un nuovo ufficio, uno yoga studio, iniziare a prendersi cura delle ossa del nostro spazio significa preparare una struttura solida a cui poggiarci con fiducia in ogni momento.

È fuor di ogni dubbio che nella scelta di uno spazio esistente la disposizione dei muri dovrebbe avvicinarsi al novanta per cento a ciò di cui abbiamo bisogno. Stravolgere gli spazi esistenti è sempre più complicato e sempre più costoso, un po’ ovunque e in particolare nelle zone sismiche. Le ossa dell’edificio, però, non riguardano solo la disposizione dei muri ma anche il loro stato e lo stato di ciò che è legato ad essi.

C’è qualcosa di rotto? C’è qualcosa di umido? Ammuffito? L’intonaco sfoglia?
ossa dello studio

È essenziale che la struttura di un ambiente sia di buona qualità e per questo è fondamentale prendersene cura prima di ogni altro intervento. Il resto riguarda il mettere un bel vestito e un bel trucco all’edificio, ma se le ossa sono storte o rotte l’ambiente e l’energia nell’ambiente ne soffriranno sempre.
Se siamo in presenza di muffa, ad esempio, gli interventi da fare sono meticolosi e precisi per evitare che le spore possano arrecare danni di salute delle persone più sensibili. Non si dovrebbe mai lasciar crescere la muffa sui muri: pulitela tempestivamente, bonificate a fondo l’intonaco e nei casi più gravi, intervenite in profondità!
Entrando in un luogo precedentemente utilizzato da qualcun altro, potremmo trovare chiodi inutilizzati, qualche cornice di porta staccata o altro. La prima cosa da fare è una breve pulizia seguita dalla sistemazione di ciò che è rotto.
Per esperienza è molto difficile riutilizzare i chiodi esistenti, quindi il consiglio è di toglierli tutti e stuccare prima di pitturare in modo da avere carta bianca quando si vorranno appendere le decorazioni al proprio spazio yoga. Questo vale per gli ambienti in un cui entriamo per la prima volta ma anche per quelli che viviamo da tempo e che sentiamo di dover cambiare.
Qualcuno aspira i muri con l’aspirapolvere prima di tinteggiarli oppure li pulisce con un panno almeno una volta all’anno, a cosa serve? Innanzitutto a “prenderci cura” dello spazio e in secondo luogo a misurarlo, per conoscerlo fisicamente grazie ai nostri organi di senso. Io consiglio di prendere il tempo per compiere tutto il perimetro degli spazi toccando i muri con la mano soffermandosi nelle zone che hanno bisogno di interventi per annotarli in una lista che sarà poi utile a capire di cosa c’è bisogno per farlo o eventualmente di chi c’è bisogno (pittore, falegname, idraulico, ecc).

mano su acqua
mani su parete turchese

Dopo aver misurato e curato lo spazio arriva il momento in cui è necessario valutare le proporzioni e l’armonia degli ambienti per decidere come, se è necessario, aggiustarle per ottenere un luogo armonico.
A volte siamo di fronte ad uno spazio che ci sembra troppo lungo o troppo alto e allora con l’arredo, i colori o altro possiamo “sistemarlo” per fargli trovare la giusta proporzione.
Ad esempio, una stanza troppo bassa acquista altezza con cornici disegnate sul soffitto che la stringono e la alzano, una troppo alta acquista armonia colorando le pareti più scure e lasciando l’ultima parte della parete (20/30 cm a seconda dell’effetto da ottenere) dello stesso colore chiaro del soffitto. Una stanza troppo stretta può allargarsi con un simile colore delle pareti ma con qualche tono di differenza.

incenso
incenso reyoga

Nel caso in cui ci sia la necessità di suddividere, in base alla funzione delle stanze, il suggerimento è quello di prestare attenzione al tema acustico. Le pareti leggere lasciano passare il suono più facilmente e se servono a separare due spazi dedicati ad attività che richiedono silenzio, sarà importante mettere il coibente nelle pareti creando comfort per entrambe le stanze. Anche le finestre e le porte potrebbero necessitare di una pulizia profonda o di piccole manutenzioni, quindi se lo spazio da sistemare è in affitto, sarà utile richiederli in fase contrattuale al proprietario oppure accordarsi per scontarli in qualche mese di affitto.
Guardiamo anche i battiscopa e tutte le cornici di porte e finestre, osserviamo anche che le chiusure degli impianti, i frontali delle scatole di derivazione elettriche o le botole idrauliche siano in buone condizioni e ispezionabili al bisogno. Soprattutto negli edifici datati, può sempre capitare di dover aprire urgentemente e conoscere l’impianto.
Altri elementi a cui prestare attenzione sono la pavimentazione e i rivestimenti. Se parzialmente staccati o con le fughe particolarmente sporche il luogo ci sembrerà sempre sporco o precario. Anche in questo caso basta prendersene cura con una pulizia approfondita, magari con l’uso di qualche mezzo speciale (vaporella/idrogetto) o con
l’aiuto di personale qualificato.
Per finire si può dare una prima mano di tinteggiatura o di fondo a tutto ciò che abbiamo intenzione di pitturare (per porte e finestre ci vuole sempre l’autorizzazione scritta del proprietario).
Una procedura che amo molto del vastu è quella che prevede la scrittura di parole di luce, gratitudine o preghiera sui muri. In questo caso, lo si può fare sul primo strato di fondo, dal semplice OM a tutto ciò che di positivo ci viene in mente.
E dopo questo prendersi cura delle “ossa” del nostro spazio arriva il momento di prenderci il tempo per meditare e fare un po’ di yoga iniziando a cambiare l’energia. Possiamo anche bruciare salvia e incenso come segno di gratitudine e di purificazione verso il luogo che ci ospiterà. Questa prima operazione sulla struttura ci darà carta bianca per iniziare a tracciare le linee che ci condurranno a trasformare in realtà la visione da cui siamo partiti.
Buona cura!!

Namasté

Per maggiori info: www.elisaannoviarchitetto.com
Facebook: Elisa Annovi Architetto

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