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Maggio – Ciliegia

Articolo a cura della Dott.ssa Natalia Realini di Nutrizione e Ricerca

Famiglia: Rosaceae

Nome scientifico: Prunus avium (ciliegia) o Prunus cerasus (amarena)

Caratteristiche:

  • Buona fonte di vitamina C e vitamina A
  • Fonte di terpeni e fitocomposti

Proprietà nutrizionali per porzione (150g): 

Energia (kcal): 72
Acqua (g): 129
Grassi (g): 0.2
Carboidrati (g): 16.5
Fibre (g): 2
Proteine (g): 1.2

Minerali: 
Potassio (mg): 344

Vitamine:
C (mg): 17
folati (ug): 11
A (ug): 29

Plinio il Vecchio narra che i primi alberi di ciliegio vennero importati nel 72 a.C. dalla città turca di Cerasunte nel Ponto, da cui deriva il nome “ciliegia”. La ciliegia è un frutto ricco di significati simbolici in numerose tradizioni: dalla mitologia greca in cui rappresentava la pianta sacra alla dea Venere e frutto portafortuna per gli innamorati alla cultura giapponese, in cui il fiore rappresenta il simbolo nazionale.

In Italia, la tradizione vuole che le ciliegie vengano mangiate entro il giorno di San Giovanni, il 24 giugno. Dopo questa data infatti pare che nella ciliegia faccia capolino il “gioanin”, un verme che sarà facile trovare in questo delizioso frutto. Per questo motivo il periodo migliore per gustare le ciliegie è il mese di maggio ed inizio giugno, quando possiamo trovare sul mercato diverse varietà, dalle ciliegie di Pecetto in Piemonte, a quelle di Vignola in Emilia o le ciliegie Ferrovia della Puglia.

La ciliegia è un frutto ricco di nutrienti, con un apporto calorico relativamente basso, circa 70kcal per una porzione di circa 150g, e un quantitativo significativo di composti attivi, come fibre, polifenoli, carotenoidi, vitamina C e potassio. Inoltre le ciliegie sono un’ottima fonte di triptofano, serotonina e melatonina, rendendole un frutto in grado di migliorare la qualità del sonno.

Le ciliegie sono suddivise in dolci o amare a seconda del loro sapore. Mentre le amarene sono più ricche di composti fenolici, quelle dolci contengono più antocianine. Entrambe le varietà possiedono proprietà anti-infiammatorie, di riduzione dello stress ossidativo, di miglioramente dell’artrite, di diminuzione dei fattori di rischio per diabete e malattie cardiovascolari [1].

Diversi studi hanno studiato gli effetti del consumo di ciliegie o prodotti a base di ciliegia sullo stato infiammatorio [1]: la maggior parte di questi studi ha dimostrato una riduzione di marker di infiammazione, come TNF-a, interleuchine e citochine pro-infiammatorie o NF-kB. Il consumo di ciliegie o succo di ciliegie è inoltre associato ad una riduzione dei livelli di acido urico in pazienti con gotta o artrite, grazie al contenuto di antocianine che bloccano l’attività dell’enzima xantina-ossidasi, coinvolto nella sintesi di acido urico. Le ciliegie sembrano quindi essere in grado di migliorare l’infiammazione ed il dolore cronico in caso di malattie reumatiche e fibromialgia.

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Consigli Nutrizionali

In caso di artrite e dolori reumatici, mangia ogni giorno al mattino a digiuno 2 manciate di ciliegie. Per migliorare lo stato infiammatorio inoltre non buttare i peduncoli, che possiedono proprietà simili a quelle del frutto. Prendi 2g di peduncoli in 120ml di acqua fredda, porta ad ebollizione, cuoci per 10 minuti, filtra e bevi il decotto così ottenuto, per favorire la diuresi, ridurre gli acidi urici e l’infiammazione.

Fonti e approfondimenti:

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