fbpx
Scroll Top

Vivere sostenibile: meno rifiuti

a cura di Elisa Annovi

Qualche anno fa, era il 2011, un fotografo francese, Antoine Repessè ebbe un’idea originale che chiamò “fotografare l’invisibile”, riflettendo su quanti rifiuti produceva ad ogni pasto. Decise allora di collezionare i suoi rifiuti per 4 anni. In seguito, fece fotografie e video artistici per mostrare quello di cui ci si sbarazza e diventa invisibile anche se da qualche parte rimane.

Così fece gli scatti che mostro in questo post. La trovata più geniale è che le persone si comportano normalmente facendo cose quotidiane però immerse da rifiuti.
Perché anche se non sono in casa nostra, la realtà è che smettiamo di occuparcene nel momento in cui ce ne liberiamo. Pensiamo che non sia un problema nostro, invece, ce li ritroviamo mentre facciamo il bagno in una magnifica spiaggia mediterranea o oceanica. Quindi è un problema nostro e degli altri animali che popolano il pianeta.

casa sostenibile 1

La verità è che poche attenzioni in più possono ridurre tantissimo i rifiuti che produciamo.
Alcuni paesi stanno vietando gli imballaggi nelle distribuzioni alimentari, altri stanno vietando usa e getta di plastica completamente, al di là delle leggi ecco alcune buone pratiche:

  • limitare i rifiuti alimentari
  • evitare di stampare
  • evitare la posta indesiderata
  • usare attrezzi e strumenti in condivisione
  • far riparare strumenti ed elettrodomestici
  • creare prodotti di pulizia ecologici
  • evitare gli imballaggi

Limitare i rifiuti Alimentari

I rifiuti alimentari la maggior parte delle volte nascono per una mancata organizzazione casalinga. Facendo la spesa pensando a cosa vorremmo mangiare o abituandoci a mangiare ciò che c’è in casa è possibile evitare l’effetto “prendo anche questo che può servirmi”, salvo poi buttarlo passata la scadenza.
Nel momento in cui qualcosa va a male molti rifiuti alimentari finiscono nella spazzatura indifferenziata. Dovremmo almeno separare contenuto e contenitore per differenziarli e riciclarli.
Altre due buone abitudini sono recuperare gli avanzi con nuove ricette e offrire ciò che sta scadendo ma sappiamo di non utilizzare a chi ci abita vicino.
Nell’ottica di mangiare il più possibile cibo fresco senza conservanti, diventa essenziale fare la spesa a misura e stoccare ciò che non scade. Cereali, formaggi, ecc. possono salvarci in caso di un ospite a sorpresa!

casa sostenibile 2
casa sostenibile 3

Evitare di stampare

Abbiamo l’abitudine di stampare per conservare. In realtà anche i formati digitali possono essere tranquillamente conservati, quindi tutto ciò che è documento da tenere è meglio stamparlo solo quando veramente serve.
Il mondo delle riviste e dei cataloghi ha una produzione di carta notevole nonostante abbiano una vita temporale breve per la quale avrebbe più senso il formato digitale. Tutte le comunicazioni con chi ci dà servizi (fatture, bollette, ecc.) possono essere richieste in forma digitale evitando sia la carta che la spedizione.

Evitare la posta indesiderata

Questo vale sia per la posta cartacea che per quella digitale. Se non siamo interessati alla pubblicità, possiamo scriverlo sulla cassetta delle lettere. Per la corrispondenza digitale, invece di perdere anche solo cinque minuti tutti i giorni ad eliminare la pubblicità, possiamo mandare una mail per essere esclusi dalle newsletter che non ci interessano.

Usare attrezzi e strumenti in condivisione

Ci sono molte cose che usiamo saltuariamente o per un periodo breve della nostra vita. L’abitudine è quella di comprare un oggetto non appena ci serve. Facendo qualche respiro prima possiamo fare molte altre azioni. Possiamo pensare a chi ci può prestare quello strumento oppure chi può essere interessato a comprarlo in condivisione. Possiamo cercarlo usato e funzionante. Possiamo partecipare a giornate di baratto o scambio o consultare le biblioteche per oggetti che stanno nascendo un po’ ovunque nel nostro Paese. Ugualmente prima di buttare una cosa che non ci serve, possiamo spargere la voce per capire a chi può servire, possiamo donarla a qualche ente o possiamo rivenderla.
Per gli strumenti usati saltuariamente, penso ad esempio al tosaerba o simili, l’acquisto condiviso può permettere di prendere qualcosa di qualità superiore, e quindi che si rompe più difficilmente.

casa sostenibile 4
casa-sostenibile-5

Far riparare i dispositivi e gli elettrodomestici

I rifiuti tecnologici stanno diventando un serio problema soprattutto per la difficoltà di separazione degli elementi che li compongono che li rendono raramente riciclabili.
Se da un parte prima o poi chi li produce dovrà iniziare a sostenere campagne di recupero dei dispositivi rotti, accollandosi così anche il costo di dismissione, oggi non è ancora obbligatorio.
La realtà dei fatti è che spesso ci viene suggerito di sostituirli “perché costa come ricomprarli”, questo meccanismo spesso ci fa produrre svariati chili di rifiuti per non sostituire una scheda elettronica che pesa pochi grammi. Ad esempio, ciò accade per le lavatrici, le lavastoviglie, i frigoriferi e molto altro in alcuni casi anche per le automobili. Tutto ciò che è sistemabile andrebbe di preferenza sistemato, finché è possibile farlo.

Evitare gli imballaggi

Questo è senz’altro il punto più complesso, se le stoviglie usa e getta ora sono facilmente sostituibili, tantissime cose che acquistiamo se non stiamo attenti hanno imballi imbarazzanti. A volte una cosa piccolissima arriva ad avere 4 strati di imballo.
Facendo la spesa si possono scegliere alimenti imballati con carta oppure con confezioni biodegradabili o già in plastica riciclata o ancora, in confezioni con meno plastica possibile (ad esempio, le ricariche). Possiamo fare la spesa nei luoghi in cui si trovano alimenti sfusi. Qui possiamo andare direttamente con i contenitori per cerali, legumi e simili oppure utilizzare i sacchetti di carta.
Un’abitudine semplice è quella di usare una borsa riutilizzabile della spesa. Uno degli imballi più diffusi è sicuramente legato a ciò che beviamo.

casa sostenibile 7

Che si tratti di acqua o bibite poco importa, la plastica andrebbe evitata ad ogni costo! Possiamo bere acqua del rubinetto filtrata o non se è buona. Possiamo scegliere bibite in vetro o in alluminio. Possiamo produrre le bibite in modo che siano anche più salutari, le acque profumate che ora sono molto di moda sono un ottimo esempio di come possiamo usare la nostra creatività per migliorare le risorse a nostra disposizione.

A volte generiamo gli imballi in casa, usando sacchetti in plastica, pellicole o simili. Tutti prodotti che negli ultimi anni sono stati sostituiti da equivalenti sostenibili: i sacchetti con contenitori o sacchetti di stoffa, le pellicole con quelle a base di cera d’api. La cera d’api è anche un ottimo prodotto usato grezzo per gli stampi per evitare di usare la carta da forno. Cercando in rete ci sono tantissime soluzioni per sostituire la plastica in casa.

Altri comportamenti semplici possono essere party per lo scambio di ciò che non ci serve più che servono anche per cercare ciò che ci serve in questo momento e anche ripassare ogni tanto assieme ai nostri cari come si differenziano i rifiuti, in modo che questo atteggiamento sia contagioso sia per i più grandi che per i più piccoli.

Per finire il link il video del simpatico Antoine che riprende l’esecuzione delle immagini che avete visto fin qui.
Sembra difficile, ma il cambiamento smuove sempre alternative interessanti!! Proviamoci.

Namastè

[vc_video link=”https://vimeo.com/156723937″]
Articoli simili
Clear Filters
La Cura
Dicembre – Cavolfiore
Il cavolfiore appartiene alla grande famiglia delle Cruciferae o Brassicacee, dove troviamo numerosi ortaggi tipici della stagione invernale: cavolo cappuccio, cavolo verza, broccoli, pak choi e cavoletti di bruxelles. Il cavolfiore più comune sulle nostre tavole è quello bianco, ma ne esiste anche una varietà verde, derivata da un incrocio con il broccolo, ed una varietà viola, colore dovuto all’elevato contenuto di sostanze chiamate antocianine.
Curvy Yoga – Non bisogna essere modelle per praticare!

Aggiungi un commento